





Domande Frequenti
Quali sono le differenze tra Ipnosi direttiva e non-direttiva?
In tale contesto il terapeuta si avvale di un setting strutturato in cui le suggestioni hanno una chiara e diretta relazione con la situazione ipnotica e sono indirizzate alla mente conscia del soggetto, il tutto attraverso l’utilizzo di metodiche tendenzialmente direttive che guidano la persona in trance.
Inoltre i ruoli sono ben definiti e le verbalizzazioni vengono offerte in maniera logica ed esplicita, orientate alla stimolazione visiva, uditiva, cinestetica, tattile ed ideomotoria.
Contrariamente all’approccio direttivo, nell’ipnosi non-direttiva l’induzione alla trance si realizza in maniera informale ed apparentemente sottotraccia, nel corso di ciò che potrebbe apparire come una comune conversazione dove il terapeuta adatta ogni successivo intervento sulla base della risposta del paziente e dove lo stato di trance rimane sostanzialmente leggero, con l’obiettivo ultimo di modificare le esperienze soggettive del paziente, mobilitandone le risorse; tale approccio potrebbe essere sintetizzato e rappresentato nel celebre motto di Milton Erickson “non fare, non sapere”; infatti non viene detto al paziente cosa deve fare, ma si facilita il sistema di risposte che lo stesso può rendere autonomamente senza compiere uno sforzo cosciente.
In tale prospettiva la relazione terapeutica è sostanzialmente equilibrata e viene lasciata al soggetto una ampia possibilità di scelta, prescindendo così dalle direttive del terapeuta.
Chi può essere ipnotizzato?
Come funziona e come si struttura una seduta ipnotica?
Al termine della seduta terapeuta e paziente valutano la possibilità di concordare un nuovo incontro o di attendere un certo tempo per lasciare al paziente la possibilità di valutare gli effetti della seduta intercorsa: è fondamentale che l’ipnosi si dimostri efficace per risolvere almeno in parte il problema che si è affrontato.
Si possono cancellare i ricordi con l’ipnosi?
Ma è possibile rendere i ricordi dolorosi o sgradevoli inerti ed inoffensivi, non più in grado di suscitare emozioni negative e ridurre così gli effetti della sofferenza legati al trauma, financo alla loro completa eliminazione.
C’è sempre una amnesia?
Si può essere manipolati in ipnosi?
Questa idea deriva dal fatto che il soggetto ipnotizzato è stato mostrato a livello mass-mediatico, nel corso del tempo, come privato della sua volontà. Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l’ipnosi clinica, ma è solo avanspettacolo.
Purtroppo anni e anni di ipnosi da palcoscenico televisivo hanno diffuso questa rappresentazione ridicola e caricaturale dell’ipnosi.
Purtroppo l’idea che l’ipnosi serva a manipolare la volontà altrui è molto diffusa e genera infondati timori.
Durante una seduta ipnotica non si perde coscienza, si è anzi profondamente concentrati su quello che il terapeuta dice e fa.
Si può perdere la propria volontà?
Permane nell’immaginario collettivo l’idea che l’ipnosi sia uno strumento di prevaricazione. Niente di più falso. Gli ipnotizzatori televisivi, in realtà, non hanno nulla a che fare con l’ipnosi reale e terapeutica. Nello stato di trance la consapevolezza di stare vivendo una determinata esperienza non viene perduta e conseguentemente la condizione di volontà viene conservata. Entrare in trance non significa spegnere un interruttore.
Chi può praticare legalmente l’ipnosi?
Inoltre lo Psicologo o il Medico iscritto al proprio rispettivo Ordine Professionale deve attenersi al Codice Deontologico, ovvero la parte specifica della Legge Italiana che tutela gli interessi dei pazienti.
L’ipnotista è un medico o uno psicologo specializzato in Ipnoterapia. Se è vero che l’ipnosi non ha di per sè effetti negativi e che nello stato di trance la persona non è in balìa dell’ipnotista, è anche vero che deve essere utilizzata con specifiche conoscenze e competenze tecniche. Questo perchè l’effetto della comunicazione ipnotica risulta estremamente penetrante ed efficace. Le parole hanno effetto ad un livello inconscio ed occorre che vengano utilizzate con cura e competenza estrema.