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Domande Frequenti

Quali sono le differenze tra Ipnosi direttiva e non-direttiva?

L’ipnosi direttiva risulta inquadrabile all’interno dell’ipnosi tradizionale, si fonda su un rapporto asimmetrico tra terapeuta e paziente attraverso l’utilizzo di tecniche e di una induzione di tipo formale della trance.
In tale contesto il terapeuta si avvale di un setting strutturato in cui le suggestioni hanno una chiara e diretta relazione con la situazione ipnotica e sono indirizzate alla mente conscia del soggetto, il tutto attraverso l’utilizzo di metodiche tendenzialmente direttive che guidano la persona in trance.
Inoltre i ruoli sono ben definiti e le verbalizzazioni vengono offerte in maniera logica ed esplicita, orientate alla stimolazione visiva, uditiva, cinestetica, tattile ed ideomotoria.

Contrariamente all’approccio direttivo, nell’ipnosi non-direttiva l’induzione alla trance si realizza in maniera informale ed apparentemente sottotraccia, nel corso di ciò che potrebbe apparire come una comune conversazione dove il terapeuta adatta ogni successivo intervento sulla base della risposta del paziente e dove lo stato di trance rimane sostanzialmente leggero, con l’obiettivo ultimo di modificare le esperienze soggettive del paziente, mobilitandone le risorse; tale approccio potrebbe essere sintetizzato e rappresentato nel celebre motto di Milton Erickson “non fare, non sapere”; infatti non viene detto al paziente cosa deve fare, ma si facilita il sistema di risposte che lo stesso può rendere autonomamente senza compiere uno sforzo cosciente.
In tale prospettiva la relazione terapeutica è sostanzialmente equilibrata e viene lasciata al soggetto una ampia possibilità di scelta, prescindendo così dalle direttive del terapeuta.

Chi può essere ipnotizzato?

Secondo M. Erickson chiunque è ipnotizzabile, anche se di fatto poi non è possibile conoscere preventivamente la risposta ipnotica di una persona, poiché questa risulta estremamente soggettiva, e varia sulla base di diversi fattori. Esiste quindi la possibilità assai remota che non si riesca ad indurre uno stato di trance ipnotica sufficiente a fare in modo che le comunicazioni terapeutiche (quelle che per semplificare potremmo definire suggestioni ipnotiche) abbiano effetto. Può anche accadere che un terapeuta sia più efficace di un altro in virtù del particolare tipo di rapport che si viene ad instaurare, ovvero la spontanea sintonia che si stabilisce tra due persone, un aspetto presente in ogni tipo di psicoterapia.

Come funziona e come si struttura una seduta ipnotica?

Una seduta ipnotica è equiparabile ad una consulenza o intervento medico sanitario specialistico, e conseguentemente il costo risulta in linea con quelli del settore. La durata media complessiva dell’intervento può variare da caso a caso, da persona a persona, me generalmente è compresa tra i 45 ed i 50 minuti, anche sulla base della complessità del colloquio iniziale. Il prezzo dell’intervento rimane comunque invariato anche quando è necessario più tempo.

Al termine della seduta terapeuta e paziente valutano la possibilità di concordare un nuovo incontro o di attendere un certo tempo per lasciare al paziente la possibilità di valutare gli effetti della seduta intercorsa: è fondamentale che l’ipnosi si dimostri efficace per risolvere almeno in parte il problema che si è affrontato.

Si possono cancellare i ricordi con l’ipnosi?

No.
Ma è possibile rendere i ricordi dolorosi o sgradevoli inerti ed inoffensivi, non più in grado di suscitare emozioni negative e ridurre così gli effetti della sofferenza legati al trauma, financo alla loro completa eliminazione.

C’è sempre una amnesia?

La trance ipnotica non comporta necessariamente amnesia, e se indotta da uno specialista non comporta alcun tipo di rischio. Appena riaperti gli occhi il soggetto è perfettamente orientato neo qui ed ora e consapevole di avere ascoltato tutto, tranne alcuni momenti di normale distrazione. Il ricordo, può tendere a dissolversi in modo simile a ciò che accade al risveglio da un sogno. Questo perché, durante la trance ipnotica, la mente si trova in una condizione di differente consapevolezza ed il ricordo è conseguentemente associato a tale condizione.

Si può essere manipolati in ipnosi?

Assolutamente No.
Questa idea deriva dal fatto che il soggetto ipnotizzato è stato mostrato a livello mass-mediatico, nel corso del tempo, come privato della sua volontà. Ma tutto ciò non ha nulla a che fare con l’ipnosi clinica, ma è solo avanspettacolo.
Purtroppo anni e anni di ipnosi da palcoscenico televisivo hanno diffuso questa rappresentazione ridicola e caricaturale dell’ipnosi.
Purtroppo l’idea che l’ipnosi serva a manipolare la volontà altrui è molto diffusa e genera infondati timori.
Durante una seduta ipnotica non si perde coscienza, si è anzi profondamente concentrati su quello che il terapeuta dice e fa.

Si può perdere la propria volontà?

Assolutamente no.
Permane nell’immaginario collettivo l’idea che l’ipnosi sia uno strumento di prevaricazione. Niente di più falso. Gli ipnotizzatori televisivi, in realtà, non hanno nulla a che fare con l’ipnosi reale e terapeutica. Nello stato di trance la consapevolezza di stare vivendo una determinata esperienza non viene perduta e conseguentemente la condizione di volontà viene conservata. Entrare in trance non significa spegnere un interruttore.

Chi può praticare legalmente l’ipnosi?

Per Legge solamente Psicologi e Medici possono praticare l’ipnosi clinica, previa l’acquisizione ed il conseguimento di specifiche competenze ed il Diploma di Specializzazione, certificati da Scuole di specializzazione riconosciute dal Ministero della Sanità.
Inoltre lo Psicologo o il Medico iscritto al proprio rispettivo Ordine Professionale deve attenersi al Codice Deontologico, ovvero la parte specifica della Legge Italiana che tutela gli interessi dei pazienti.

L’ipnotista è un medico o uno psicologo specializzato in Ipnoterapia. Se è vero che l’ipnosi non ha di per sè effetti negativi e che nello stato di trance la persona non è in balìa dell’ipnotista, è anche vero che deve essere utilizzata con specifiche conoscenze e competenze tecniche. Questo perchè l’effetto della comunicazione ipnotica risulta estremamente penetrante ed efficace. Le parole hanno effetto ad un livello inconscio ed occorre che vengano utilizzate con cura e competenza estrema.

Qual è la frequenza delle sedute?

La frequenza con la quale le sedute ipnotiche devono essere svolte varia da caso a caso, me in generale risulta decisamente inferiore rispetto ad altre forme di terapia. Non si è così legati necessariamente ad una frequenza cadenzata, ma si è liberi di adattare il percorso terapeutico in maniera molto naturale.
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